Struttura del Corso
Le lezioni
L'obiettivo del corso è stato quello di preparare i fisioterapisti della struttura della Fondazione Don Gnocchi di Acerenza al trattamento del paziente emiplegico, tramite l'approccio neurocognitivo, più comunemente conosciuto come Metodo Perfetti o Esercizio Terapeutico Conoscitivo.
Con questo resoconto sul corso cogliamo l'occasione per poter ringraziare la Fondazione Don Gnocchi per questa opportunità e per averci permesso di organizzare il corso esattamente come volevamo, dandoci la possibilità di poter trattare direttamente nella struttura ben 4 pazienti già presenti presso la struttura di Acerenza, e rivolgiamo i nostri complimenti per la qualità della struttura sia dal punto di vista strutturale e organizzativa sia da quello delle risorse umane .
Con il mio collega abbiamo richiesto 4 pazienti suddivisi in 2 pazienti emiplegici destri e 2 pazienti emiplegici sinistri. In questo modo abbiamo potuto mostrare ed evidenziare le caratteristiche particolari di queste due eventualità in seguito ad un ictus.
Insegnare direttamente in una struttura dedicata al trattamento del paziente emiplegico post acuto rappresenta per un docente una ottima opportunità di incidere sulla futura qualità del recupero dei pazienti, infatti nonostante la plasticità del sistema nervoso non abbia una data di scadenza, é nei primi mesi di ricovero dove possiamo godere della massima vivacità di recupero in seguito ad un ictus.
È all'interno di questo stesso primo periodo dove la qualità delle scelte terapeutiche possono permettere al paziente di evitare o ridurre che compaiano e si strutturino aspetti della patologia come la spasticità.
Per questo motivo abbiamo affrontato la docenza di questo corso con il massimo entusiasmo e responsabilità.
Cogliamo l'occasione inoltre di ringraziare i 4 pazienti che hanno prestato loro stessi e le loro problematiche per permetterci di poterle affrontare insieme ai corsisti. Alla direzione abbiamo chiesto espressamente pazienti con notevoli difficoltà proprio per mostrare come poter affrontare il lavoro sul paziente emiplegico anche di fronte a notevoli impedimenti dell'attenzione, della "collaborazione" del movimento e del linguaggio, proprio perché sono i pazienti più complessi a rischiare di non ricevere il trattamento più corretto rischiando di non ricevere un adeguato recupero dal punto di vista neurocognitivo, infatti proprio le difficoltà della patologia rischiano spesso di riflettersi sul trattamento fisioterapico.
Personalmente nella parte pratica scelgo sempre di mostrare il paziente emiplegico destro che proprio a causa delle sue problematiche di afasia e di aprassia più di tutti rischia di essere sottoposto ad un trattamento esclusivamente fisico.
C'è un aneddoto legato a questa scelta che risale ai tempi del tirocinio universitario, in una rinomata clinica Romana.
All'epoca ero incuriosito dalle lesioni del sistema nervoso centrale e dall'ictus e sapevo che ad uno dei miei tutor, il collega che mi avrebbe dovuto mostrare come trattare i pazienti, sarebbe arrivata una nuova paziente molto grave, con emiparesi a destra, afasica ed appassica e mi ero sempre chiesto come il fisioterapista avrebbe potuto interagire e proporre la miglior riabilitazione in caso difficile come quello e adesso avevo l'opportunità di vedere il mio collega esperto all'opera.
Ma con estrema delusione all'ingresso della signora in palestra ascoltai le sue parole:
"La signora non capisce e noi non capiamo lei, quindi l'unica cosa che possiamo fare è mobilizzarle e rinforzarle il lato buono, almeno miglioriamo la sua capacità di partecipare agli spostamenti posturali, letto-carrozzina e carrozzina- letto"
Per fortuna le cose non stanno così come descrisse il mio tutor, ed anche con problemi di linguaggio, aprassia, neglect, anosognosia e collaborazione, non solo è possibile lavorare sul recupero in modo raffinato, ma il trattamento di qualità diventa una vera e propria necessità .
Per questo scelgo sempre il paziente emiplegico destro durante i corsi, come simbolo di "risarcimento" e per dare ai miei colleghi che vogliono imparare quello che in quel primo momento di formazione non ho ricevuto io.
La prima giornata è stata dedicata ad una introduzione alla riabilitazione neurocognitiva, dove abbiamo concentrato gli ultimi 40 anni di ricerche ed intuizioni del prof. Carlo Perfetti accompagnate da tutte le ricerche scientifiche di riferimento sulle quali poggia l'approccio terapeutico neurocognitivo.
Introducendo i temi più importanti come la plasticità del sistema nervoso centrale, la Diaschisi, la spasticità del paziente emiplegico, le rappresentazioni corticali del corpo e del movimento e approccio sistemico.
La seconda, terza e quarta sono state giornate miste, dove il mattino era dedicato alle lezioni frontali di teoria con i 30 corsisti provenienti da diversi presidi del don Gnocchi nel sud come quello di Salerno, mentre il pomeriggio potevamo ruotare tutti per vedere il trattamento dei 4 pazienti.
L’ultima giornata ci siamo dedicati ad una full immersion nel trattamento dei pazienti.
Tutti gli allievi del corso hanno avuto la possibilità di accedere al gruppo privato Neurocognitive Academy, dove hanno avuto accesso a tutto il materiale utilizzato nel corso, inclusi power point, articoli scientifici e suggerimenti bibliografici necessari per la continuazione della formazione in ambito neurocognitivo. Nel gruppo inoltre settimanalmente avviene un incontro live dove i membri si confrontano sui temi della teoria neurocognitiva, portano avanti studi e ricerche ed insieme ai docenti discutono di casi clinici.
La qualità di un corso non poggia solo sui contenuti o sull’abilità dei docenti, ma anche dalla qualità del managment della struttura e soprattutto dai corsisti stessi. Noi possiamo parlare della struttura e dei corsisti che sono stati magnifici, attenti, vogliosi di imparare, umani ed in gamba con i pazienti nonchè molto educati e rispettosi nei nostri confronti, mentre dal punto di vista dei contenuti e delle nostre lezioni, meglio siano loro a parlare. Un grazie affettuoso ed un arrivederci
Davvero un modo di vedere e ragionare del tutto diverso rispetto ai comuni modi di interpretare la riabilitazione e di conseguenza molto significativo a discapito della riabilitazione tradizionale che spesso ci rendiamo conto ha dei limiti.per cui ancora una volta grazie ad entrambi per quanto ci avete trasmesso con l'auspicio di rivederci e perché no approfondire altre tematiche ma di sicuro con l'impegno da parte mia, nostra, di mettere in pratica quanto appreso.
RispondiEliminaSiete semplicemente ingamba. Grazie soprattutto per averci trasmesso un nuovo modo di approcciarsi al paziente neurologico. Spero di incontrarvi ancora per migliorare ulteriormente quello che già eccellentemente ci avete insegnato. Buon natale
RispondiEliminaCiao Valerio, ulteriori informazioni. Grazie
RispondiEliminagabrielmorenozarate@hotmail.com
Ok, nel frattempo abbiamo creato anche un webinar gratuito che tratta l'introduzione alla riabilitazione neurocognitiva (Metodo Perfetti), è possibile iscriversi da Qui
RispondiEliminaRicivutu esse di ricivete terapiji di u depot di orale o futuri di injezziunale, sti bisognu di visita di assistenza medica per a medicazione è di surviglianza di a sicura è a risposta. Sì i pazienti sò trattati bellu prima, prima chì lotu di danni à u sistema immune hè accadutu, l'expectativa di vita hè vicinu a u normale, finu à quandu stanu nantu à u trattamentu riprova. In ogni casu, quand'ellu ùn viaghjanu micca a terapia, u virus ribella à u nivellu altu in a maiò parte di malatie, à volte nunda di a malatia gravi, perchè aghju passatu questu quì è ancu un risultu aumentatu di morte. U scopu di "cure" hè sempri invece, ma averemu crede chì u mo guvernu hà fatti milioni di drogues ARV invece di truvà una curazione. per a terapia persunalizata è di surviglianza. L'ARV sola ùn pò micca guariscenu l'HIV comu di i celluli chì sò infettati sò largamente CD4, e di i celluli di memoria, è possibbilmente di altre crescenu chì actanu cum'è reservorii longu. VIH potu oculari in sti celluli senza esse detecati da u sistema immune di u corpu. Per quessa chì ancu quandu ART viaghjate ubligatoriamente di e volta di infezzjoni di i celi, ghjunti chì anu infughutu prima di a iniziativa di terapia persistenu è da issi reservorii u VI rebbia si u trattamentu hè statu. "Cure" pò esse qualchissimu un cura di eradicazione, chì significa à ridirete solu u corpu di u virus di reservatu o una curazione HIV funziunale, induve ellu vi pudete esse in i celluli di u reservatu; ma a rebutioni versu nivellu elevatu hè impeditu dopu a interruzzione di terapia. L'Itua Meditazioni Herbalificà me crede chì ci hè una speranza per e persone chì soffrenu, a malatia di Parkinson, Schizophrenia, Cancer, Scoliosis, Fibromialia, Fluoroquinolone Toxicity
RispondiEliminaSindrome Fibrodisplasia Ossificans Progressiva.Fatal Familial Insomnia Factor V Leiden Mutation, Epilepsy Dupuytren's disease, Desmoplastic tumblr-cellulose, Diabetes, Celiac disease, Creutzfeldt-Jakob disease, Amyloid Cerebral Angiopathy, Ataxia, Artritis, Amyotrophic Lateral Schloss, Alzheimer's, Adrenocortical carcinoma.Aquenza, I malatii allergii. Hiv_ Aids, Herpe, Copd, Diabetes, Hepatitis, aghju avete infurmatu in elli cumu guariscenu Tasha è Tara, per quand'e cuntattate à Ghjesù à drituherbalcenter@gmail.com, ancu parlatu nantu à u whatsapps +2348149277967 crede à mè era faciale aghju bevutu a so ricerche di erba erbi per dui simani è i guariscenu cum'è chì ùn hè micca Dr Itua un omu maravigghianu? Sì hè ellu! Aghju aghju aghju datu tantu, vi cunsiglià sè si avete suffrutu da una di e malatie. Pls cuntattu per quellu chì hè un omu bonu.