Un incontro casuale che ti cambia la vita?

È quello che è successo a me l’ultimo anno di università.
In quel momento:

  • Pensavo che la fisioterapia fosse solo rinforzo muscolare e sblocco delle articolazioni ( come il resto dei miei colleghi)
  • Lavoravo in una birreria per mantenermi gli studi
  • Non ero uno "studente modello"
Insomma non avrei mai pensato di potermi occupare di Ictus ed Emiplegia.

E' stato proprio nella birreria in cui lavoravo che avvenne quell’incontro casuale che ha cambiato la mia vita.

Era un cliente, anche lui fisioterapista.
Non avendo molto tempo per studiare a causa del lavoro, quando mi offrì la sua tesi finale che presentò a suo tempo, io la accettai.

Lo so non è un bell’esempio… Era una tesi sul trattamento delle patologie neurologiche, non era la mia passione all'epoca, ma l'importante è che era pronta e fatta!

Qui arriviamo ad un altro incontro fondamentale, quello con il
primo mentore, insegnante e poi amico, Sergio Vinciguerra relatore della mia tesi.

Gli presentai il lavoro, e mi ricordo che avevo un po' di timore che si accorgesse che era una tesi già pronta.
Ma con sorpresa mi disse che era un buon lavoro, ma che sarebbe stato più interessante se l’avessi ampliato con il Metodo Perfetti e mi diede uno dei suoi libri
.

Poco male pensavo, era un libro “fino”, me la sarei cavata con poco, in realtà è successo l’inaspettato, ogni pagina di quel libro apriva un nuovo mondo, metteva in discussione le mie credenze sul funzionamento del cervello e del movimento, mi offriva nuovi strumenti.

Cominciai a rivoluzionare poco a poco la tesi, a quel libro Vinciguerra ne aggiunse un altro del Prof. Perfetti ed un altro ancora.

Tuttora quando rileggo questi libri di Perfetti, nonostante siano stati scritti molti anni fa, mi stupisco di quanto siano attuali e talvolta vadano anche "avanti".

Lo studio si faceva sempre più intenso ed avvincente, nel frattempo avevo lasciato il lavoro alla birreria, in piena stagione estiva per dedicarmi allo studio.

La tesi del collega della birreria ormai non esisteva più, era completamente stravolta, piena di questi nuovi contenuti che rivoluzionavano il mio modo di pensare e di comprendere il recupero del movimento ed il trattamento del paziente emiplegico in seguito ad ictus.

Ma lo stupore più grande in quel momento, fu quando finito il mio lavoro lo presentai allo stesso Vinciguerra e lui disse:

Sarmati qui lei passa un problema, mi dica dove ha copiato questa tesi, i contenuti sono ottimi”!!

Solo dopo ho compreso la sua astuzia e l’ironia, aveva capito tutto sin dall’inizio!

Fatto sta che mi propose di tentare il concorso per una borsa di studio, proprio nella clinica di riabilitazione neurocognitiva del Prof. Perfetti a Santorso.

in quel momento convivevo con una ragazza, non avevo una gran voglia di lasciare Roma, ma la curiosità era tanta e sembrava una esperienza comunque interessante, accettai la sfida, all’inizio doveva trattarsi di un mese, poi i mesi diventarono tre. La realtà è che un volta vinta la borsa di studio, tornai a casa solo dopo diversi anni!

Anni, vissuti letteralmente in un altro mondo, la cura delle persone era svincolata dagli interessi economici che siamo abituati a vedere nelle cliniche di riabilitazione, per questo osservavo con meraviglia la passione con la quale Perfetti e i suoi collaboratori, Pantè, Rizzello e la Boniver ( rieducazione del linguaggio) puntavano alla qualità del recupero per i pazienti con ictus, con un nuovo e sorprendente modo di fare riabilitazione.
Anni in cui non c’era sosta alla ricerca, allo studio, un congresso dopo l’altro, una ricerca dopo l’altra. Una esperienza al di fuori della realtà, ma lentamente entravo anche io in quel meccanismo, imparare alla fonte è impagabile.

Credo che solo fra qualche anno tutti si accorgeranno veramente dell'importanza degli studi di Perfetti.

Era affascinante constatare che ogni giorno che imparavo un nuovo aspetto sul funzionamento del recupero da ictus e del metodo Perfetti, imparavo che c’era ancora una montagna di altre cose non sapevo.

E soprattutto che il recupero in seguito ad un ictus non si può limitare al solo mobilizzare gambe e braccia dei pazienti ed esortarli a camminare come "viene viene".

È in quegli anni che è nata la passione per ricostruire il movimento e la persona a partire dalle funzioni cerebrali, attraverso semplici esercizi e con sussidi il più delle volte fabbricati in casa. A pensarci adesso mi sembra evidente che dopo un ictus che danneggia il cervello, il trattamento deve
essere rivolto alle funzioni cerebrali e non ai muscoli!

Infine il ritorno nella mia città, dopo questa esperienza che ha trasformato la mia vita.
Ora si presentava il problema del lavoro, come avrei potuto cercare lavoro in quelle cliniche convenzionate o ospedali dove:

  • Non c’è la minima attenzione per le reali necessità del paziente
  • In 60 giorni c’è la necessità di mettersi in piedi senza considerare la qualità del recupero?
Ho deciso quindi di aprire uno studio dove ho riprodotto l’oasi degli anni da Perfetti, non c’era altra alternativa.

la cura dell’Emiplegia, della sensibilità, dell’ipertono e dei processi cognitivi, lo studio e la ricerca, il recupero del movimento del linguaggio e della persona.

Ma il tempo non era sufficiente per seguire tutti, allora iniziai ad insegnare direttamente ai familiari come gestire la riabilitazione del proprio caro in casa, insegnandogli gli esercizi e spiegandogli cosa dovessero fare, i risultati erano e sono tutt’oggi davvero buoni, conosco dei familiari che non hanno nulla da invidiare a molti terapisti, e vedere che i loro cari continuano a migliorare senza che io li tratti personalmente è una grande soddisfazione.

Ma ancora non è sufficiente, ogni giorno ricevo molte email e chiamate di famiglie problemi molto simili tra loro, anche in questo secondo caso incontro difficoltà nel seguire tutte le famiglie che vogliono imparare, come fare la riabilitazione in famiglia con gli esercizi fatti in casa.

Ho deciso quindi di affrontare una nuova sfida, in questi ultimi anni ho raccolto tutte le necessità dei familiari con i quali sono entrato in contatto ed ho creato la Viedo Guida “Riabilitazione dell’ictus in famiglia, aperta a tutti e che permette di:



· Ottenere un recupero di qualità

· Abbattere i costi relativi alla riabilitazione

· Gestire la riabilitazione del proprio caro al meglio

· Potenziare il recupero aggiungendo gli esercizi dei famigliari a quelli dell' eventuale ricovero quando necessario


· Vincere il senso di impotenza dei familiari dei pazienti colpiti da ictus

· Ricevere un trattamento riabilitativo adatto alla persona e non alla “macchina”

· Ridurre l'ipertono

· Offrire consigli utili su cosa fare e non fare

· Esercizi pratici per il trattamento del movimento e del linguaggio

· Come costruire i sussidi terapeutici fatti in casa


Sei d’accordo anche tu che un incontro casuale a volte può cambiare la vita?





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1) 10 cose che devi sapere sull'ictus...








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Un caro saluto e a presto!


Valerio Sarmati