Teleriabilitazione e Riabilitazione Neurocognitiva è il nome del corso che ho da poco tenuto presso la Fondazione Paolo VI a Pescara.
Abbiamo ricevuto una magnifica accoglienza, circa 200 partecipanti tra dipendenti delle cliniche della fondazione e studenti dell’università di Chieti. Organizzazione impeccabile da parte della direzione e ottima presentazione in apertura da parte del presidente della fondazione il Vescovo Valentinetti.
Stima confermata ed accresciuta dal momento cui nenache a metà corso, durante la pausa pranzo la direzione già preparava il terreno ad una fase successiva al corso, ancora più interessante, ovvero quella di formare una squadra di eccellenza di neuro teleriabilitatori presso le loro sedi in grado di trattare pazienti post ictus secondo il metodo Perfetti e in grado di erogare un servizio di teleriabilitazione. Progetto che avvieremo nei prossimi mesi e di cui avremo modo di parlare in modo più approfondito.
Il corso si è sviluppato in una giornata ed è stato accreditato dal ministero per 12,5 crediti formativi ECM.
I ritmi sono stati intensi in quanto i temi da trattare erano molti ed anche particolarmente impegnativi per essere concentrati in un singolo seminario, ma il risultato è stato ottimo dal punto di vista della partecipazione dei corsisti.
Teleriabilitazione e Riabilitazione neurocognitiva sono due temi che non possono essere svincolati l’uno dall’altro, non si può parlare di teleriabilitazione per il trattamento del paziente emiplegico senza trattare la riabilitazione neurocognitiva conosciuta ai più come Metodo Perfetti.
Se infatti analizziamo cosa è successo negli ultimi 20 in telemedicina, noteremo che tutte le branche mediche dalla cardiologia, alla pneumologia passando addirittura per la chirurgia hanno subito uno sviluppo incredibile nel campo del tele-assistenza, mentre non abbiamo assistito allo stesso sviluppo in campo di teleriabilitazione.
Nonostante allo stato attuale risulta facile pensare che un chirurgo possa operare a centinaia di kiloometri il suo paziente, teleguidando da remoto gli strumenti chirurgici, è difficile pensare a come possa avvenire una seduta di riabilitazione a distanza per il paziente che ha subito un ictus. La telemedicina, per il suo incredibile sviluppo, ha goduto di tutti i progressi della tecnologia sempre più rapidi ed anche in teleriabilitazione si è cercato di fare lo stesso, ovvero introducendo macchinari sempre più tecnologici e costosi, come braccia meccaniche o guanti robotoci o realtà virtuale, ma che non hanno determinato la stessa efficacia e sviluppo vissuto invece nelle branche della tele assistenza medica.
Ad un certo punto della mia esposizione ho fatto questa domanda alla platea: “ Perché?” “ Perché la teleriabilitazione non si è sviluppata alla stessa velocità e con la stessa efficacia della telemedicina?”
La risposta di tutti è stata “ Perché il valore del fisioterapista passa per le sue mani” …. Tutti noi culturalmente siamo abituati a pensare che la professionalità del riabilitatore sia proporzionale alla sua manualità o alla conoscenza delle manovre adatte, e questo probabilmente è vero per molte patologie di tipo ortopedico, ma quando ci troviamo di fronte ad un danno cerebrale le regole da seguire sono diverse; una lesione cerebrale determina come fenomeno evidente l’emiparesi, ma nonostante quello che vediamo è che sono i muscoli a non muoversi , dobbiamo comprendere che è il cervello che subendo un danno non è più in grado di organizzare le funzioni cognitive affinché i muscoli si muovano.
Per questo finché pensiamo di voler recuperare il movimento di una persona che ha subito un ictus, intervenendo su i suoi muscoli e le articolazioni come normalmente si fa con lesioni ortopediche, rischiamo di fallire il nostro intento. La rieducazione dovrà coinvolgere le funzioni cerebrali che sono state alterate dalla lesione cerebrale e per farlo non saranno necessarie manovre speciali o particolari abilità manuali, il talento passerà specialmente attraverso l’abilità del terapista di costruire per il paziente un esercizio che abbia più le caratteristiche di una esperienza che quelle di un movimento stereotipato da fare attivamente o da subire passivamente.
Deve rappresentare una esperienza in grado di coinvolgere le abilità alterate dalla lesione cerebrale, come la percezione, l’attenzione la capacità di progettare il movimento. Per questo nella teleriabilitazione non abbiamo visto lo stesso sviluppo osservato in telemedicina, perché anche senza scomodare il prefisso TELE, è stata la tessa riabilitazione a subire un ritardo, nato proprio da questa difficoltà di interpretare il cervello stesso come l'elemento chiave su cui indirizzare la riabilitazione.
Èd è per questo motivo che negli ultimi 10 anni siamo riusciti a dare vita ad un servizio di teleriabilitazione solido ed efficace, perché non abbiamo pensato di veicolare a distanza il talento nell'usare nostre mani, ma il talento di costruire l’esercizio più adatto ed efficace per il paziente dove l’abilità manuale conta in minima parte.
Ecco perchè il corso che abbiamo ideato ha questo titolo: Teleriabilitazione e Riabilitazione Neurocognitiva.
Durante il corso ho spiegato per filo e per segno come è nato e si è sviluppato il nostro servizio di teleriabilitazione negli ultimi 13 anni e ho mostrato tutti i sistemi e le procedure utilizzate per iniziare fin dal giorno stesso un servizio di neuro teleriabilitazione, entrando anche nel dettaglio di come organizzare una visita on-line e come costituire una community social per la condivisione del lavoro del paziente in casa.
Un altro vantaggio che ci ha permesso di sviluppare la teleriabilitazione per il paziente con ictus è stata proprio la semplicità ed economicità dei sistemi, non sempre infatti, tecnologia e costi maggiori equivalgono ad efficenza maggiore efficenza, per questo il nostro modello si basa su sistemi e servizi a cui possono accedere tutte le persone comuni, perché sfruttiamo quei servizi che le persone comuni già utilizzano quotidianamente.
Proprio in queste settimane stiamo notando con piacere che l’intuizione avuta dalla fondazione Paolo VI, di innovare con coraggio e di entrare nel mondo della teleriabilitazione è stata di esempio per altre strutture pubbliche e private italiane con le quali stiamo pianificando la presentazione del corso Teleriabilitazione e riabilitazione neurocognitiva, presso le loro sedi. Di seguito la traccia del programma della giornata, che a noi piace comunque adattare in base alle particolari esigenze formative delle singole strutture. Di seguito una traccia del programma del corso
3 commenti:
Quando si terrà in altro corso?
Da Ottobre parte la nuova stagione dei corsi saremo in 8 regioni, rimani aggiornato a breve pubblicheremo il calendario ufficiale
Abbiamo pubblicato il Calendario Ufficiale Corsi . Mentre qui c'è la possibilità di iscriversi al Webinar Gratuito introduttivo
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