EMISFERO DESTRO E SINISTRO
Oggi giorno tutti parlano delle diverse caratteristiche dei nostri due emisferi cerebrali, emisfero destro e sinistro, dalle riviste più disimpegnate a quelle scientifiche.
Come vedremo in seguito, gli studi che fanno riferimento alla ricerca di alcune specializzazioni dei due emisferi hanno origine già nel diciannovesimo secolo.
Fu Paul Pierre Broca che in seguito ad una autopsia di un suo paziente che presentava difficoltà di linguaggio, si accorse che vi fosse una lesione a carico dell'emisfero sinistro del cervello, ulteriori studi lo portarono a confermare la correlazione tra disturbi di linguaggio e determinate aree dell'emisfero cerebrale sinistro, tuttora si parla infatti di afasia di Broca, ma di questi aspetti ne parleremo in seguito negli articoli dedicati alle Afasie.
Questa osservazione lasciò spazio ad ulteriori studiosi intenti ad individuare ulteriori dominanze emisferiche, e quello che accadde per il linguaggio avvenne anche per l'organizzazione motoria (che come puoi intuire, condividono molti processi cognitivi).
E' questo il caso dell'Aprassia, comunemente associata alla difficoltà nel compiere gesti della vita quotidiana, ma dietro alla quale si nascondono una moltitudine di alterazioni cognitive che permettono l'organizzazione del movimento.
Sappiamo comunemente che l'Aprassia è più facilmente riscontrabile nei pazienti con lesione all'emisfero sinistro quindi emiplegici destri, ma porla in questo modo non è propriamente corretto, in quanto abbiamo appena detto che l'aprassia rappresenta un quadro clinico complesso e risultante di una alterazione a diversi livelli dei processi cognitivi, non si tratta quindi una patologia associata all' ictus che: o l'hai "presa" o non l'hai "presa", ci possono essere note aprassiche più o meno presenti o sfumature più o meno evidenti.
Vedremo inoltre come un rigido locazionismo delle funzioni o delle sindromi cliniche non sia totalmente appropriato vista la complessità mostrata da ogni funzione dell'organismo all'interno della quale molte strutture partecipano sincronicamente.
Parleremo nel dettaglio in seguito dell'Aprassia e del paziente emiplegico destro e quindi delle lesioni dell'emisfero sinistro.
Nel corso della lettura prenderemo in considerazione anche gli aspetti caratteristici delle lesioni dell'emisfero destro, e quindi dell' emiplegico sinistro, che rappresentano un campo decisamente importante per la riabilitazione neurocognitiva e la comprensione del "funzionamento" del nostro ragionamento.
Faremo un viaggio tra le alterazioni neuropsicologiche più importanti legate alle lesioni dell'emisfero destro come Anosognosia, Eminattenzione, Prosopoagnosia.
Rimani aggiornato sulle novità nel campo della riabilitazione neurocognitiva, inizia leggendo l'articolo gratuito "10 cose da sapere sull'ictus" . Completa i campi qui sotto.
Come vedremo in seguito, gli studi che fanno riferimento alla ricerca di alcune specializzazioni dei due emisferi hanno origine già nel diciannovesimo secolo.
Fu Paul Pierre Broca che in seguito ad una autopsia di un suo paziente che presentava difficoltà di linguaggio, si accorse che vi fosse una lesione a carico dell'emisfero sinistro del cervello, ulteriori studi lo portarono a confermare la correlazione tra disturbi di linguaggio e determinate aree dell'emisfero cerebrale sinistro, tuttora si parla infatti di afasia di Broca, ma di questi aspetti ne parleremo in seguito negli articoli dedicati alle Afasie.
Questa osservazione lasciò spazio ad ulteriori studiosi intenti ad individuare ulteriori dominanze emisferiche, e quello che accadde per il linguaggio avvenne anche per l'organizzazione motoria (che come puoi intuire, condividono molti processi cognitivi).
E' questo il caso dell'Aprassia, comunemente associata alla difficoltà nel compiere gesti della vita quotidiana, ma dietro alla quale si nascondono una moltitudine di alterazioni cognitive che permettono l'organizzazione del movimento.
Sappiamo comunemente che l'Aprassia è più facilmente riscontrabile nei pazienti con lesione all'emisfero sinistro quindi emiplegici destri, ma porla in questo modo non è propriamente corretto, in quanto abbiamo appena detto che l'aprassia rappresenta un quadro clinico complesso e risultante di una alterazione a diversi livelli dei processi cognitivi, non si tratta quindi una patologia associata all' ictus che: o l'hai "presa" o non l'hai "presa", ci possono essere note aprassiche più o meno presenti o sfumature più o meno evidenti.
Vedremo inoltre come un rigido locazionismo delle funzioni o delle sindromi cliniche non sia totalmente appropriato vista la complessità mostrata da ogni funzione dell'organismo all'interno della quale molte strutture partecipano sincronicamente.
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Nel corso della lettura prenderemo in considerazione anche gli aspetti caratteristici delle lesioni dell'emisfero destro, e quindi dell' emiplegico sinistro, che rappresentano un campo decisamente importante per la riabilitazione neurocognitiva e la comprensione del "funzionamento" del nostro ragionamento.
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